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La verità su YouTube, i contenuti per bambini, la legge e i soldi

Da gennaio YouTube si è allineato alla statunitense legge COPPA (Children Online Protection Privacy Protection Act) dopo aver preso una sonora multa lo scorso anno (cliccando qui trovate tutto l’approfondimento sul perché la COPPA sia stata applicata e le conseguenze tecniche su YouTube) per non aver rispettato la privacy dei minori sulla sua piattaforma.

Ma cosa ha fatto veramente YouTube per tutelare i bambini e adeguarsi a questa legge (che gli Stati Uniti rivedranno quest’anno non si sa ancora bene quando e come…)?

Di fronte alla complessità del problema e alle sue conseguenze penali, YouTube ha pensato di tutelare prima sé stesso e poi i bambini responsabilizzando i creatori di contenuti. Ovvero non ha avuto altra scelta che portare il problema a livello di chi produce i video. Questo perché non è possibile pensare di avere un team umano che decida quali video sono per bambini e quali no e non è possibile (ancora, se mai lo sarà) lasciare in mano alle macchine il riconoscimento educativo ed etico di un video.

YouTube se ne è quindi lavato le mani? Sì, perché ora sono penalmente perseguibili solo i creatori di contenuti… però altro non poteva oggettivamente fare e non può essere criticato per questo. Ma il discorso vale anche per Instagram, Tik Tok… altri social frequentati da minori di 13 anni, età per cui secondo la legge USA si è ancora bambini (ma sembra che la nuova COPPA possa portare questa età a 16 anni). Su queste piattaforme ancora non è abbattuta questa legge in modo così drastico (politica? favori? non si sa… a pensar male), ma è probabile che succederà giustamente presto. Su queste altre piattaforme i bambini si espongono in modo molto personale e dialogano liberamente in chat.

Quindi da gennaio 2020 YouTube ha fatto due cose:

  • applicato delle restrizioni tecniche sui video per bambini (etichettati come Made for kids) che vanno dalla sospensione dei commenti su questi video, alla mancanza di schede finali, alla presenza di sola pubblicità contestuale e non per targeting socio demografico (essendo, in USA, vietato tracciare i minori in pubblicità);
  • obbligato (giustamente) i creators a scegliere se il proprio canale (oppure i singoli contenuti) sia Made for Kids o meno etichettando i contenuti.

Che supporto ha dato YouTube agli YouTuber? La guida online ufficiale con presentati dei criteri elaborati assieme al garante della privacy americano (FTC).

Le linee guida sembrano abbastanza chiare e immagino, che oltre a noi, stiate giustamente pensando a un sacco di altri YouTuber che seguite… però… c’è il concetto di pubblico generico per cui se il contenuto rientra nei seguenti criteri… il video è per adulti/tutti e non per bambini (quindi niente restrizioni tecniche e pubblicitarie che toccano distribuzione e monetizzazione del video, ovvero guadagni, ovvero soldi che intasca lo YouTuber e YouTube dalla pubblicità).

Ma occhio a non confondere pubblico generico e pubblico vario… perché i seguenti criteri dicono che se il pubblico invece è vario… allora il video è Made for Kids e con le restrizioni.

E se a questo punto siete confusi… ecco che il tutto viene ulteriormente “chiarito” da YouTube.

Chiaro vero? Cliccando qui potete trovare la pagina di riferimento della guida che ho riportato.

Se da un lato quindi si potrebbe dire… ok finalmente sono tutelati i bambini (niente commenti con bullismo etc e niente pubblicità mirata ai loro interessi sebbene stiano navigando con account di genitori), dall’altro questo sistema (con criteri poco chiari… è quanto succede quando si applica una legge al digitale, soprattutto se pensata molti anni fa) pesa sui creatori di contenuti su due fronti:

  • se non dichiari correttamente il tuo contenuto come Made for Kids rischi una multa dagli USA fino a circa 40.000 dollari e la chiusura del canale;
  • dichiarando il video come Made for Kids le restrizioni tecniche e l’inserimento di annunci solo contestuali (pubblicati in base al tema del video) porta a una forte riduzione degli introiti per il creatore di video. La riduzione dei guadagni (sia per YouTuber che per YouTube) dipende dal settore e da tanti fattori e può arrivare anche al 60/90%.

Ma ora la domanda è… passato tutto questo tempo, ora che nessun giornalista se ne occupa (guarda caso) e nessun YouTuber ne parla più (guarda caso) e YouTube non dice più niente (guarda caso), cosa è successo nella pratica delle cose? I bambini sono veramente tutelati dalle disposizioni adottate grazie al legislatore?

Ecco cosa è successo su YouTube (analisi empirica personale basata da osservazione dei contenuti online e confronti con altri YouTuber. Vi invito a verificare personalmente con i criteri oggettivi che propongo di seguito.

  • alcuni canali hanno chiuso (non c’era più la sostenibilità economica)
  • alcuni Creator (termine con cui si identifica uno YouTuber in quanto creatore di contenuti) hanno creato nuovi canali parlando di argomenti non Made for Kids
  • alcuni Creator hanno settato tutto il canale come Made for kids e proseguono con un introito basso (o proveniente da altre fonti) avendo per certo tutti i video destinati ai bambini
  • la maggior parte ha adottato il metodo misto, ovvero dichiarare che il proprio canale fa contenuti per tutti e poi andare a specificarlo ad ogni singolo video (a gennaio YouTube nel momento dell’applicazione ha fornito un supporto di un algortimo che consigliava come segnalare il contenuto, algoritmo che essendo una macchina non poteva essere perfetto e non lo è stato);
  • alcuni Creator non hanno fatto nulla, dichiarano grazie ai criteri poco chiari il contenuto per tutti e lasciano aperti anche i commenti pur facendo video palesemente per bambini

Quest’ultima modalità ha permesso alla maggior parte dei canali di:

  • sopravvivere vedendo in parte recuperare alcuni introiti
  • produrre dei nuovi contenuti che non stessero nei criteri sopra citati per quanto confusi (molti che parlavano di giochi si sono aperti alla creatività ad esempio che è per tutti e non solo per bambini). Scelta comprensibile e corretta per la legge… ma un bambino che un giorno vede un video di giochi/cartoni e non può commentare e il giorno dopo sullo stesso canale vede un video creativo e può commentare… è tutelato? E che pubblicità vede in questo video? Giusto per fare un esempio…

L’applicazione della legge fa acqua e non poteva essere altrimenti… anche perché di fronte a una decrescita economica tale cosa hanno fatto i creatori di video nel pratico?

Quando è palese, il contenuto viene messo per bambini, ma quando c’è un dubbio o comunque l’idea di un pubblico generico… i creatori mettono il video per adulti e per tutelare i bambini tolgono manualmente i commenti. Ma così solo l’aspetto commenti è tutelato, mentre i bambini vengono ancora tracciati e quindi la legge non rispettata.

Sono quindi disonesti i creatori su cui è stata scaricata tutta la responsabilità e che fanno slalom tra legge e criteri? E’ disonesto YouTube che dice di aver protetto i bambini ma in realtà il responsabile non è più lui ma i creatori? E anzi ora le pubblicità non targetizzate rischiano di essere peggiori di quelle che si vedevano per errore in alcuni casi prima…

Nella pratica delle cose i più grandi YouTuber per bambini (riconosciuti sia dal cinema che dalla tv che dai giornali – e vale per l’Italia come per l’estero) hanno tolto i commenti ma nella maggior parte dei casi lasciano il contenuto come per tutti/adulti.
Per cui chi è onesto e segue i criteri (comunque non chiari) alla lettera si ritrova con poche entrate (e spesso chiude) e chi fa slalom (dire non onesto non sarebbe giusto vista la situazione) ha ridotto il decremento delle entrate o annullato.

E la legge? Sebbene ci siano casi palesi (che immagino abbiate riconosciuto e capito anche voi) di video per bambini segnati come per adulti dai creatori (in fondo trovate il metodo per scoprirlo)… niente è successo in più di un mese. Nessuno è stato segnalato e YouTube non ha preso nessun provvedimento (anche perché sembra che agisca solo su segnalazione delle autorità competenti… a domanda diretta, YouTube ha risposto tramite il suo supporto… non possiamo rispondere… direi una bella presa di responsabilità…)..

E per i bambini cosa ha portato tutto questo?

  • sono ancora tracciati dalla pubblicità nella grande maggioranza dei casi;
  • avranno sempre più a disposizione contenuti per tutti/adulti e sempre meno per i bambini perché produrli non avrà più convenienza economica (a parte chi lo fa per passione). Quindi spariranno molti contenuti legati a storie, giochi e aumenteranno gli scherzi, le challenge, le cose sciocche, la creatività e generi che sembrano non per bambini.

I creatori di video per bambini sono destinati a sparire e a non avere più risorse per migliorare, imparare e fornire buoni contenuti? Una, o meglio due speranze ci sono (per salvare anche i bambini sopra):

  • sopravvivere con altri introiti (libri, collaborazioni etc.)
  • attendere che le aziende che facevano pubblicità solo targetizzate per demografia capiscano che ora per fare una campagna YouTube efficace bisogna impostare gli annunci come solo tematici (perdendo qualcosa di performance rispetto al passato, ma non molto se si conosce bene la piattaforma). In sintesi per le aziende non ci sarà un grande cambiamento anche perché queste modifiche non hanno inciso sul traffico dei canali per bambini e quindi YouTube come canale media per bambini resta una certezza

Il futuro? Siamo di fronte a tante possibilità: qualità sempre peggiore dei contenuti, legge applicata di facciata, ripresa della pubblicità sotto altra forma senza cambiamenti sostanziali…

Se YouTube avesse lavorato con i più grandi e conosciuti YouTuber forse questa confusione non ci sarebbe con un po’ di sano esempio… ma non l’ha fatto. I piccoli medi guardano i grandi, e quando vedi delle mega star che mettono il loro video come per adulti/tutti quando sui giornali e in TV (non vale solo per l’Italia ma succede anche all’estero) dicono di essere per bambini…

Ma la soluzione YouTube Kids? Non risolve tutti i problemi? Fate un giro su YouTube Kids e scoprirete che i contenuti sono quasi tutti dai 6 anni in giù… e quindi dai 6 ai 13 che si fa? Il problema resta.

Come risolvere quindi la cosa: esiste una soluzione? Per me sì se TUTTI SI IMPEGNANO ovvero:

  • YouTube assiste, chiarisce e dà l’esempio;
  • le aziende fanno pubblicità corretta e non approfittano dei “buchi” delle piattaforme;
  • i creatori non fanno i furbi ma rispettano i bambini;
  • i genitori vengono responsabilizzati mettendo loro a disposizione anche un Parental Control su YouTube, ovvero dare la possibilità a un genitore di far accedere i bambini solo o in parte a dei canali che son stati prima scelti e selezionati da lui con la coscienza e la consapevolezza di un adulto. Al momento il genitore viene “assolto” perché tanto dei suoi figli se ne occupano altri… gli YouTuber…

Insomma se si lavora tutti insieme ne possiamo venire fuori… Peccato che alla fine a perderci al momento siano i bambini, che non hanno voce in tutto questo e non vengono ascoltati (nessuno ne parla più per comodo) e loro silenziosamente sono davanti a quegli schermi ogni giorno, guardando contenuti gestiti da adulti.

E noi come GBR cosa stiamo facendo? Adottiamo la linea empirica dei criteri poco chiari, ovvero se ci sono i bambini in video quasi di sicuro il video è Made for Kids mentre se giochiamo ad esempio a Monopoly, è per tutti.

Siamo tutti in attesa che si faccia chiarezza o si aggiorni la situazione… che è piuttosto paradossale, visto che i contenuti relativi al gaming alla fine dei conti son considerati per tutti/adulti anche se a certi videogiochi si è sicuri che giochino solo i bambini (ma in effetti possono piacere anche ad adulti). Tutti sappiamo che i bambini anche sotto i 13 anni seguono i gamer… ma il “sistema” sembra quindi non saperlo…

Infine ci tengo a precisare che questo articolo non vuole giudicare e criticare nè YouTube nè altri Creator che possono esservi venuti in mente o che conoscete. Questa è la situazione attuale, complicata e con tanti paradossi e nonsense. Dove tutto è compromesso. Ci tenevo solo a specificare, e scusate la lunghezza, che nella realtà dei fatti, i bambini non sono completamente tutelati.

Ah dimenticavo… come capire se un Creatore di video che ha tolto i commenti, ha mantenuto però il suo video per adulti/tutti quindi dando via libera a pubblicità tracciate? Primo indizio se sotto al video compare il banner di YouTube Kids (non sempre vero), secondo indizio (sempre vero) se il video ha le schede finali cliccabili on video che consigliano altri video del creatore e il logo/bollino sempre in sovraimpressione con la possibilità di iscriversi.